Progetti di Smart City rapidi ed economici: ecco come

Scritto da Alosys | 12 marzo 2020

Ridurre costi e tempi di esecuzione in un progetto di smart city è un obiettivo da perseguire con la massima attenzione, perché costi e tempi possono influire moltissimo sul periodo di ritorno dell’investimento (payback time).

Per rendere più veloce e meno costosa l’esecuzione di un progetto di smart city occorre poi valutare l’inserimento di tecnologie e servizi aggiuntivi che contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Di conseguenza, bisogna immaginare la smart city come un ecosistema tecnologico integrato, che partendo da una smart grid (una rete elettrica digitalizzata) si espande verso altri settori come la ricarica di veicoli elettrici, la videosorveglianza, il monitoraggio dei dati ambientali, la gestione della raccolta rifiuti e dell’accesso ai parcheggi.

Molti di questi servizi, infatti, possono essere implementati e gestiti da remoto sui lampioni led di nuova generazione, che diventano così l’infrastruttura basilare della città intelligente.

 

Costi della smart city, come essere efficienti

Prendendo allora come riferimento le iniziative di efficienza energetica per l’illuminazione pubblica, vediamo di seguito alcuni consigli per sviluppare progetti di smart city riducendo il più possibile costi e tempi di esecuzione.

Innanzi tutto, è bene ricordare che il decreto ministeriale del 28 marzo 2018 disciplina i criteri ambientali minimi (CAM) per i servizi di illuminazione pubblica specificando tutti gli elementi che devono caratterizzare questo tipo di iniziative di smart city, come le prestazioni delle lampade in base ai diversi luoghi di installazione.

Abbassare i costi della smart city con i certificati

Un aiuto finanziario ai comuni può arrivare dai certificati bianchi o Titoli di efficienza energetica riconosciuti dal Gestore dei servizi energetici (GSE) per attestare che un certo progetto di efficienza, nel nostro caso per l’illuminazione pubblica, ha permesso di risparmiare una data quantità di kilowattora.

Il GSE rilascia questi certificati, il cui valore si è stabilizzato sui 260 euro nei primi due mesi del 2020, per cinque anni ai progetti di sostituzione-rifacimento di vecchi impianti (relamping); ogni titolo di efficienza attesta il risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio (Tep) che a sua volta corrisponde a 5.347 kWh elettrici.

Particolare attenzione va posta nel calcolare il costo di prima installazione dei nuovi lampioni led. Ad esempio, ci sono soluzioni e tecnologie che consentono di riutilizzare almeno in parte le infrastrutture esistenti, diminuendo così la spesa complessiva per sostituire i punti luce.

 

Contenere i costi della smart city: la giusta illuminazione

Tuttavia, è bene precisare che sostituire tutti i punti luce esistenti con lo stesso numero di led non sempre è la scelta ideale, perché molto dipende dalla situazione di partenza: in molti casi, infatti, gli impianti di illuminazione sono stati progettati e dimensionati in base a scenari urbanistici e di traffico stradale che sono profondamente cambiati nel corso degli anni.

Un esempio è dato dagli impianti più obsoleti che utilizzano ancora lampade a mercurio: in queste circostanze, spesso, installando apparecchi led è necessario aumentare il numero complessivo di punti luce, in modo da adeguare l’illuminazione pubblica alle più recenti normative tecniche volte a migliorare la sicurezza stradale e ridurre i consumi energetici.

In altri casi, invece, quando gli impianti esistenti utilizzano lampade a ioduri metallici o a vapore di sodio, passando ai led è possibile ridurre il numero di punti luce, grazie alle migliori prestazioni dei led (che ormai superano 150 lumen/watt) e alla loro flessibilità operativa, ad esempio con sistemi di autoregolazione dei flussi luminosi secondo le condizioni ambientali; comunque vale sempre la regola di adeguare l’impianto alle norme tecniche e ai differenti contesti urbani che si sono evoluti nel tempo, in termini di utilizzo, fruibilità e vivibilità degli spazi cittadini.

I fattori dell'illuminazione pubblica e i costi della smart city

Intensità del traffico veicolare, presenza di aree pedonali-ciclabili, caratteristiche delle strade, presenza di piazze, giardini pubblici, monumenti e campi sportivi, conformazione dei quartieri (residenziali, commerciali), sono alcuni dei fattori da considerare quando si progetta un intervento di relamping o un impianto di illuminazione pubblica totalmente nuovo.

In altre parole, per abbattere costi e tempi di esecuzione in un progetto di smart city, bisogna studiare e valutare attentamente la struttura degli spazi urbani e le loro peculiarità, installando il numero adeguato di luci led in base alle esigenze di sicurezza, risparmio energetico e qualità dell’illuminazione, evitando così di sovradimensionare o sottodimensionare l’impianto.