Guida pratica alla normativa per l'illuminazione stradale

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La normativa sull’illuminazione stradale per progetti smart fa principalmente riferimento allo standard UNI 11248:2016. L’Italia ha così recepito le indicazioni presenti nella norma europea EN 13201-1 del 2015 e nel technical report 115 della CIE, la Commission Internationale de l'Eclairage. La nuova norma considera diversi parametri che descrivono le condizioni di utilizzo reale delle strade. Fatte salve le esigenze di sicurezza, questi parametri sono determinanti in fase di progettazione per definire le soluzioni di illuminazione più idonee per garantire la giusta visibilità e la riduzione degli sprechi. Una delle finalità della UNI 11248 è infatti l’uso razionale dell’energia.

 

Normativa illuminazione stradale e sistemi adattivi

Proprio nell’ottica di promuovere l’uso razionale dell’energia, e quindi lo sviluppo di progetti di illuminazione smart, la norma UNI 11248 definisce le caratteristiche dei sistemi adattivi. I sistemi di regolazione adattivi consentono di modulare l’intensità luminosa in funzione dei dati raccolti in tempo reale. Non si tratta solo dei dati relativi alle variazioni del traffico nelle diverse fasce orarie. I sistemi più avanzati monitorano anche le condizioni atmosferiche nonché le reali prestazioni dell’impianto di illuminazione in virtù del grado di usura degli apparati. In presenza di tali sistemi, la normativa sull’illuminazione stradale consente di declassare la categoria illuminotecnica relativa a un tratto stradale. In altre parole, in presenza di specifici parametri, è possibile ridurre la quantità di luce che il sistema di illuminazione deve garantire.

 

Normativa illuminazione stradale: le categorie illuminotecniche

Per capire come incide la normativa per l’illuminazione stradale UNI 11248 dobbiamo tenere presente il procedimento sottrattivo che sta alla base della definizione di quanto e come deve essere illuminato un tratto stradale. Ogni progetto di illuminazione stradale si basa su di una categoria illuminotecnica di riferimento per una specifica categoria di strade (autostrade, strade secondarie ecc). La categoria illuminotecnica di progetto invece, oltre alla tipologia di strada, prende in esame variabili quali l’intensità del traffico, la presenza di “zone di conflitto” come incroci e zone di incolonnamento, la presenza di pedoni. C’è infine la categoria di esercizio: se in un dato periodo, i flussi di traffico sono inferiori al previsto si può declassare la strada, riducendo di conseguenza il livello di illuminamento.

 

Sistemi di regolazione adattiva: cosa dice la normativa sull'illuminazione stradale

È proprio su questa che interviene la normativa sull’illuminazione stradale, dando una spinta alla realizzazione di progetti smart. La UNI 11248 definisce i requisiti per i sistemi adattivi. In particolare, i sistemi FAI, Full Adaptive Installations, dotati di lampade a LED e sensoristica avanzata, in grado di determinare l’illuminazione più idonea analizzando il traffico, le condizioni metereologiche e la luminanza del manto stradale.

Normativa di illuminazione stradale e progetti smart

La normativa sull’illuminazione stradale per progetti smart stabilisce che, in presenza di sistemi adattivi FAI, la categoria illuminotecnica può essere declassata. Si arriva fino ad un massimo di tre classi se il flusso di traffico è inferiore al 12,5% di quanto previsto in fase di progetto. Meno due classi se il flusso di traffico arriva al massimo al 25% dei valori previsti. Una classe in meno se questo valore arriva al 50%. Come è facilmente intuibile, ciò determina un importante risparmio energetico. 

La normativa sull’illuminazione stradale prevede un declassamento della categoria illuminotecnica anche per i sistemi adattivi di tipo TAI, Traffic Adaptive Installations. Sono sistemi adattivi meno sofisticati, in grado di rilevare esclusivamente i dati relativi al flusso del traffico.

 

Le altre norme per l’illuminazione stradale

Le altre norme essenziali per l’illuminazione stradale sono la UNI EN 13201-2, -3, -4 e -5. Le prime due riguardano i requisiti prestazionali e il calcolo delle prestazioni. La -4 e -5 invece definiscono i metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche e gli indicatori per le prestazioni energetiche degli apparati.

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