Il project financing nell'illuminazione pubblica è uno degli strumenti più interessanti per rendere più “intelligente” una città (smart city), grazie a un mix di possibili vantaggi che vanno dall’efficienza energetica con la conseguente riduzione della bolletta elettrica, ai molteplici servizi a valore aggiunto che possono essere implementati nel progetto.
La finanza di progetto è un modello di finanziamento ampiamente utilizzato nelle forme di collaborazione pubblico-privato: così gli enti pubblici possono realizzare investimenti di ampio respiro, anche quando la loro capacità di spesa è limitata, perché il soggetto privato si prende carico di sviluppare una determinata iniziativa nelle sue varie fasi (progettazione, fornitura degli impianti, assistenza, gestione), assumendosi i relativi rischi.
Il soggetto privato può curare un progetto dall’inizio alla fine in tutti i suoi aspetti, o limitarsi ad alcune fasi, come l’installazione delle tecnologie e le attività di manutenzione; dipende dal tipo di contratto di partnership pubblico-privato (PPP) che si andrà a sottoscrivere
L’obiettivo è facilitare e promuovere gli investimenti pubblici in diversi settori, tra cui le tecnologie che permettono di ridurre i consumi energetici e abilitare nuovi servizi.
Cosa valutare nel project financing dell'illuminazione pubblica
Per valutare correttamente le proposte di project financing nell'illuminazione pubblica, bisogna esaminare e confrontare molti elementi: risparmio energetico atteso in seguito all’intervento, spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, tecnologie impiegate, riduzione dell’inquinamento luminoso, caratteristiche e affidabilità degli impianti, garanzie dei risultati, predisposizione tecnica per l’inserimento di servizi a valore aggiunto (VAS, acronimo di value-added service), oltre agli aspetti economici tra cui durata del contratto proposto dal soggetto finanziatore privato, importo del canone mensile o annuo, e così via.
Molto utili, a questo proposito, sono i criteri ambientali minimi (CAM) per i servizi di illuminazione pubblica, disciplinati dal decreto ministeriale del 28 marzo 2018.
In molti casi a proporre le iniziative di project financing nell'illuminazione pubblica sono le società di servizi energetici, identificate dall’acronimo inglese ESCo, Energy Service Company; queste società sono specializzate nel progettare e costruire impianti che permettono di aumentare l’efficienza energetica di interi edifici, quartieri o intere città, grazie all’installazione di tecnologie, dispositivi e soluzioni software con cui diminuire i consumi di energia.
Cosa inserire in un project financing nell'illuminazione pubblica
Il “cuore” di un project financing nell'illuminazione pubblica è senza dubbio la tecnologia led: sostituire tutte le lampade tradizionali in un’area urbana con lampade led, infatti, garantisce risparmi molto consistenti sulla bolletta elettrica municipale, tanto che per recuperare del tutto l’investimento iniziale di solito servono non più di quattro anni.
Ma l’efficienza energetica, per quanto fondamentale, è solo una faccia della medaglia.
L’altra faccia è rappresentata dai servizi aggiuntivi che si possono includere nel project financing sull'illuminazione pubblica: in sostanza, è possibile trasformare i lampioni led esistenti in lampioni “smart” grazie alle tecnologie digitali più avanzate.
Project financing, illuminazione pubblica e IoT
Si entra allora nel settore IoT, Internet of Things, il “web delle cose” che prevede la connessione wireless permanente tra gli oggetti fisici (i lampioni) e le piattaforme software di controllo/gestione da remoto, tramite speciali sensori applicati ai lampioni.
Ciò permette, da un lato, di gestire in modo automatizzato alcuni parametri di funzionamento: ad esempio, la regolazione dell’intensità luminosa secondo differenti situazioni ambientali come traffico stradale, presenza di persone, condizioni meteorologiche.
Dall’altro lato, con una soluzione IoT si possono abbinare ai singoli lampioni (oppure a gruppi di lampioni), senza necessità di modificare la struttura dell’impianto esistente, vari dispositivi per servizi a valore aggiunto alimentati, a loro volta, con la stessa corrente prelevata dalla rete trifase dell’illuminazione pubblica.
Tra questi servizi troviamo, ad esempio: colonnine per la ricarica di mezzi elettrici come auto, moto e biciclette, sistemi di videosorveglianza pubblica/privata, sistemi Wi-Fi, totem informativi, cartelli stradali “animati”, dispositivi per l’accesso alle reti di telecomunicazione, centraline per il monitoraggio di dati ambientali e la rilevazione delle emissioni inquinanti.
Così i lampioni entrano a pieno titolo in una smart grid urbana, una rete elettrica digitalizzata su cui “viaggiano” dati e informazioni che assicurano diversi vantaggi: maggiore efficienza energetica, sostenibilità ambientale, aumento della qualità della vita per i cittadini.
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