Progettazione illuminazione urbana: più economica se smart

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Quando si parla di progettazione dell’illuminazione urbana, stella polare è la riduzione degli sprechi. Ed è proprio l’efficienza che spinge per l’affermazione di soluzioni smart, anche se, come vedremo, l’illuminazione stradale intelligente può offrire molto di più. Lo smart lighting, ovvero l’applicazione della logica dell’IoT - l’Internet of Things - a sistemi di illuminazione equipaggiati con lampade a LED e sensori, consente efficienza e sviluppo di VAS, Value Added Services a beneficio dell’amministrazione e dei cittadini.

 

Progettazione illuminazione urbana: cominciamo dai LED

Sono molteplici le variabili che incidono sulla progettazione dell’illuminazione urbana. Sicuramente la necessità di un’ottima visibilità senza fenomeni di abbagliamento e il senso di sicurezza percepito dalla cittadinanza. Ma anche l’esigenza di non alterare un panorama urbano e storico di pregio e, ove necessario, esaltarlo. Il progettista può scegliere all’interno di un ventaglio di opzioni smart per rispondere a esigenze diverse.

Partiamo dall’efficientamento. Oggi, la progettazione dell’illuminazione urbana non può prescindere dall’utilizzo di lampade a LED. Una sorgente luminosa che, essendo in grado di interfacciarsi con controller elettronici, consente la regolazione dinamica della luce e la possibilità di indirizzare con maggior precisione i fasci di luce verso le aree da illuminare. In questo modo le lampade a LED abbattono i consumi fino al 60% e i costi di manutenzione di un quarto, grazie ai sensori che ne monitorano il corretto funzionamento.

 

Illuminazione Venezia: un retrofit smart

Se inserito in un più generale progetto di rivisitazione dei punti luce, il relamping può essere il primo passo verso lo sviluppo di molteplici servizi smart. Tuttavia, la progettazione dell’illuminazione urbana è anche fondamentale per l’identità di una città, quindi deve tenere in considerazione le esigenze storico-paesaggistiche. Non sempre è possibile sostituire l’armatura stradale o inserire nuovi punti luce come i bollard. In questi casi, un intervento di retrofit permette di sfruttare l’esistente, coniugando efficienza e design.

Prendiamo l’esempio di Venezia. Quando l’amministrazione comunale ha deciso la sostituzione degli obsoleti corpi illuminanti del centro storico con i LED, ha dovuto fare i conti con la necessità di preservare l’aspetto unico della città lagunare. La soluzione adottata è stata un intervento innestato in gran parte sulle tradizionali lanterne. Anche il settaggio della temperatura colore ha contribuito a mantenere inalterata la magia dell’atmosfera notturna veneziana. Risultato: un risparmio energetico di oltre l’80%, pari a 750 kw.

 

Illuminazione urbana smart: efficienza e servizi intelligenti

Tuttavia, come abbiamo anticipato, la progettazione dell’illuminazione urbana non può limitarsi a ricercare l’efficienza ma, ove possibile, deve puntare a soluzioni avanzate. La rete elettrica può alimentare una serie di sistemi con i quali possiamo equipaggiare i pali della luce: per la videosorveglianza, per la connettività diffusa o ad esempio per la ricarica di veicoli elettrici. Il progettista può quindi immaginare la rete dell’illuminazione pubblica come una infrastruttura cruciale all’interno di un ecosistema di servizi per la smart city. Rimanendo in Italia, un esempio che colloca la progettazione dell’illuminazione urbana all’interno di una più ampia visione strategica ci arriva dalla Lombardia.

 

Il progetto di smart lighting per Milano, Brescia e Bergamo

La multiutility A2A ha sostituito tutti i corpi illuminanti nelle città di Milano, Brescia e Bergamo. Al di là dei benefici in termini di risparmio e controllo dell’illuminazione, questo progetto ha consentito di implementare alcuni servizi intelligenti basati su protocollo LoRaWan. Si tratta di una tipologia di connessione dati protetti via radio che riesce a comunicare su ampie distanze (fino ad un massimo di 15 km). Oltre al wi-fi pubblico, tra i servizi attivabili ci sono quelli per parcheggi e mobilità e quelli di monitoraggio della qualità dell’aria o dei livelli di rumore. Infine, soluzioni per la sicurezza con telecamere a circuito chiuso e modalità di attivazione di interventi delle forze dell’ordine tramite “push-to talk”.

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